sabato 24 settembre 2011

I neutrini del Cern più veloci della luce: l’elogio della Gelmini per il tunnel che non c’èTitolo del post

Secondo il ministro dell'Istruzione l’Italia avrebbe contribuito alla costruzione dell'infrastruttura che collega Ginevra ai laboratori del Gran Sasso. L'opera, però, non esiste


La notizia del superamento del limite della velocità della luce da parte di neutrini, un risultato fisico choc che sarebbe stato ottenuto nell’ambito di un esperimento del Cern, potrebbe essere oscurata dalla rivelazione che, secondo il ministroMariastella Gelmini, l’Italia avrebbe contribuito “alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso”. Un tunnel unico di 732 chilometri che parte dal Gran Sasso e collega direttamente con la cittadina elvetica. Peccato che in realtà il tunnel non esiste.

L’incredibile svista del ministro è tratta dall’entusiastico comunicato stampa diramato ieri  dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in cui Mariastella Gelmini intende esprimere le sue congratulazioni all’intero mondo della ricerca italiana, non avendo però esattamente chiaro cosa abbiano fatto gli scienziati italiani. “Credo che quello della Gelmini sia uno svarione notevole – ha commentato Giuseppe Longo, professore ordinario di astrofisica dell’università Federico II di Napoli – non c’è alcun tunnel costruito fra il Cern e i laboratori del Gran Sasso. I neutrini dell’esperimento sono stati accelerati nell’acceleratore Lhc costruito sotto Ginevra, e poi sono stati orientati e sparati verso il Gran Sasso. Queste particelle praticamente non interagiscono con la materia e quindi, sostanzialmente, trapassano la roccia. Non c’è nessun tunnel. Tra l’altro, se si fosse scavato per 730 chilometri, data la curvatura terrestre questa fantomatica infrastruttura avrebbe attraversato il mantello, e quindi si sarebbe fuso tutto».

I fasci di neutrini lanciati dal Cern di Ginevra verso i laboratori dell’Infn (Istituto Nazionale Fisica Nucleare) del Gran Sasso hanno prodotto una grande quantità di dati, registrati nell’ambito dell’esperimento ‘Opera‘, che ora sono in fase di verifica da parte degli scienziati di tutto il mondo. “Questi dati sono a disposizione degli studiosi. La comunità scientifica li sta vagliando con cautela proprio in queste ore. Il Ministro, però, deve avere tra l’altro dei risultati tutti suoi, perché dà già per assodata la cosa” ha aggiunto Longo. Nel comunicato, infatti, il ministro emette già il giudizio: “Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo”. “Le informazioni che invece ha diffuso il Cern sono serie e professionali e hanno espresso tutte le cautele possibili e immaginabili sulla verifica di questo risultato” ha continuato Longo.

Nel comunicato stampa, inoltre, si fa riferimento agli investimenti italiani in questo progetto, a testimonianza del presunto grande impegno del Governo a favore della ricerca scientifica in Italia. Quello che però non c’è scritto è che l’esperimento ‘Opera’ ha come portavoce Antonio Ereditato, 56 anni, napoletano di origine, che ha avuto una cattedra non dal suo paese, ma dalla Svizzera. Da cinque anni, Ereditato è infatti direttore del Laboratorio di alte energie all’Albert Einstein Center for Fundamental Physics dell’Università di Berna. Si tratta di uno scienziato che “lavorava al Dipartimento di Fisica dell’Università Federico II di Napoli, era un mio collega. E certamente ricade nella categoria dei cervelli in fuga, dato che alla fine ha trovato una cattedra in Svizzera. Una categoria che testimonia l’assoluta eccellenza della ricerca italiana, e che però è costretta a scontrarsi con un mondo dell’università gestito dal Governo in modo incompetente come, tra l’altro, dimostra il recente comunicato del ministro Gelmini» ha concluso Longo.

Il Cvaliere visto dal Senatur...(quello che ce l'aveva duro)

TUTTO CIÒ CHE PENSO DI BERLUSCONI

di Umberto Bossi, ministro delle Riforme Istituzionali del governo Berlusconi


Silvio Berlusconi era il portaborse di Bettino Craxi. E' una costola del vecchio regime. E' il più efficace riciclatore dei calcinacci del pentapartito. Mentre la Lega faceva cadere il regime, lui stava nel Mulino Bianco, col parrucchino e la plastica facciale. Lui è un tubo vuoto qualunquista. Ma non l'avete visto, oggi, tutto impomatato fra le nuvole azzurre?
Berlusconi è bollito. E' un povero pirla, un traditore del Nord, un poveraccio asservito all'Ulivo, segue anche lui l'esercito di Franceschiello dietro il caporale D'Alema con la sua trombetta. Io ho la memoria lunga. Ma chi è Berlusconi? Il suo Polo è morto e sepolto, la Lega non va con i morti. La trattativa Lega-Forza Italia se l'è inventata lui, poveraccio. Il partito di Berlusconi neo-Caf non potrà mai fare accordi con la Lega. Lui è la bistecca e la Lega il pestacarne.

Berlusconi mostra le stesse caratteristiche dei dittatori. E' un kaiser in doppiopetto. Un piccolo tiranno, anzi è il capocomico del teatrino della politica. Un Peròn della mutua. E' molto peggio di Pinochet. Ha qualcosa di nazistoide, di mafioso. Il piduista è una volpe infida pronta a fare razzia nel mio pollaio.

Berlusconi è l'uomo della mafia. E' un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra. C'è qualche differenza fra noi e Berlusconi: lui purtroppo è un mafioso. Il problema è che al Nord la gente è ancora divisa tra chi sa che Berlusconi è un mafioso e chi non lo sa ancora. Ma il Nord lo caccerà via, di Berlusconi non ce ne fotte niente. Ci risponda: da dove vengono i suoi soldi? Dalle finanziarie della mafia? Ci sono centomila giovani del Nord che sono morti a causa della droga. A me personalmente Berlusconi ha detto che i soldi gli erano venuti dalla Banca Rasini, fondata da un certo Giuseppe Azzaretto, di Palermo, che poi è riuscito a tenersi tutta la baracca.

In quella stessa banca lavorava anche il padre di Silvio e c'erano i conti di numerosi esponenti di Cosa Nostra. Bisognerebbe conoscere le sue radici, la sua storia. Gelli fece il progetto Italia e c'era il buon Berlusconi nella P2. Poi nacquero le Holding. Come potrà mai la magistratura fare il suo dovere e andare a vedere da dove vengono quei quattrini, ricordando che la mafia quei quattrini li fa con la droga e che di droga al Nord sono morti decine di migliaia di ragazzi che ora gridano da sottoterra? Se lui vuole sapere la storia della caduta del suo governo, venga da me che gliela spiego io: sono stato io a metter giù il partito del mafioso. Lui comprava i nostri parlamentari e io l'ho abbattuto.

Quel brutto mafioso guadagna soldi con l'eroina e la cocaina. Il mafioso di Arcore vuole portare al Nord il fascismo e il meridionalismo. Discutere di par condicio è troppo poco: propongo una commissione di inchiesta sugli arricchimenti di Berlusconi. In Forza Italia ci sono oblique collusioni fra politica e omertà criminale e fenomeni di riciclaggio. L'uomo di Cosa Nostra, con la Fininvest, ha qualcosa come 38 holding, di cui 16 occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca Rasini, la banca di Cosa Nostra a Milano.

Forza Italia è stata creata da Marcello Dell'Utri. Guardate che gli interessi reali spesso non appaiono. In televisione compaiono volti gentili che te la raccontano su, che sembrano per bene. Ma guardate che la mafia non ha limiti. La mafia, gli interessi della mafia, sono la droga, e la droga ha ucciso migliaia e migliaia di giovani, soprattutto al Nord. Palermo ha in mano le televisioni, in grado di entrare nelle case dei bravi e imbecilli cittadini del Nord.

Berlusconi ha fatto ciò che ha voluto con le televisioni, anche regionali, in barba perfino alla legge Mammì. Molte ricchezze sono vergognose, perché vengono da decine di migliaia di morti. Non è vero che 'pecunia non olet'.

C'è denaro buono che ha odore di sudore, e c'è denaro che ha odore di mafia. Ma se non ci fosse quel potere, il Polo si squaglierebbe in poche ore. Incontrare di nuovo Berlusconi ad Arcore? Lo escludo, niente più accordi col Polo. Tre anni fa pensarono di farci il maleficio. Il mago Berlusconi ci disse: "Chi esce dal cerchio magico, cioè dal mio governo, muore". Noi uscimmo e mandammo indietro il maleficio al mago. Non c'è marchingegno stregato che oggi ci possa far rientrare nel cerchio del berlusconismo. Con questa gente, niente accordi politici: è un partito in cui milita Dell'Utri, inquisito per mafia.
La "Padania" chiede a Berlusconi se è mafioso? Ma è andata fin troppo leggera! Doveva andare più a fondo, con quelle carogne legate a Craxi. Io con Berlusconi sarò il guardiano del baro.

Siamo in una situazione pericolosa per la democrazia: se quello va a Palazzo Chigi, vince un partito che non esiste, vince un uomo solo, il Tecnocrate, l'Autocrate. Io dico quel che penso, lui fa quel che incassa.

Tratta lo Stato come una società per azioni. Ma chi si crede di essere: Nembo Kid?
Ma vi pare possibile che uno che possiede 140 aziende possa fare gli interessi dei cittadini? Quando quello piange, fatevi una risata: vuol dire che va tutto bene, che non è ancora riuscito a mettere le mani sulla cassaforte. Bisogna che Berlusconi-Berluscosa-Berluskaz-Berluskaiser si metta in testa che con i bergamaschi io ho fatto un patto di sangue: gli ho giurato che avrei fatto di tutto per avere il cambiamento. E non c'è villa, non c'è regalo, non c'è ammiccamento che mi possa far cambiare strada... Berluscoso deve sapere che dalle nostre parti la gente è pronta a fargli un culo così: bastano due secondi, e dovrà scappare di notte. Se vedono che li ha imbrogliati, quelli del Nord gli arrotolano su le sue belle ville e i suoi prati all'inglese e scaraventano tutto nel Lambro.

Berlusconi, come presidente del Consiglio, è stato un dramma.
Quando è in ballo la democrazia, a qualcuno potrebbe anche venire in mente di fargli saltare i tralicci dei ripetitori. Perché lui con le televisioni fa il lavaggio del cervello alla gente, col solito imbroglio del venditore di fustini del detersivo.

Le sue televisioni sono contro la Costituzione. Bisogna portargliele via. Ci troviamo in una situazione di incostituzionalità gravissima, da Sudamerica. Un uomo ha ottenuto dallo Stato la concessione delle frequenze tv per condizionare la gente e orientarla al voto. Non accade in nessuna parte del mondo. E' ora di mettere fine a questa vergogna.

Se lo votate, quello vi porta via anche i paracarri.
Se cade Berlusconi, cade tutto il Polo, e al Nord si prende tutto la Lega. Ma non lo faranno cadere: perché sarà pure un figlio di buona donna, ma è il loro figlio di buona donna, e per questo lo tengono in piedi.
Ma il poveretto di Arcore sente che il bidone forzitalista e polista, il partito degli americani, gli va a scatafascio. Un massone, un piduista come l'arcorista è sempre stato un problema di "Cosa sua" o "Cosa nostra". Ma attento, Berlusconi: né mafia, né P2, né America riusciranno a distruggere la nostra società. E lui alla fine avrà un piccolo posto all'Inferno, perché quello lì non se lo pigliano nemmeno in Purgatorio.

Perché è Berlusconi che dovrà sparire dalla circolazione, non la Lega. Non siamo noi che litighiamo con Berlusconi, è la Storia che litiga con lui.


(le frasi contenute nel testo sono state pronunciate testualmente da Umberto Bossi fra il 1994 e il 1999, cioè durante le tensioni del primo governo Berlusconi, dopo la rottura fra Bossi e Berlusconi nel dicembre 1994 e prima della loro riappacificazione alla fine del 1999. Le date esatte delle dichiarazioni, tratte da giornali quotidiani e agenzie di stampa, sono le seguenti: 1,7,9,10,13 marzo 1994; 5 aprile 1994; 4,11,23,31 maggio 1994; 1,12,17 giugno 1994; 29 luglio 1994; 6,8,13 agosto 1994; 1 settembre 1994; 6,20,23 dicembre 1994; 14 gennaio 1995; 22 marzo 1995; 13 aprile 1995; 10 giugno 1995; 29 luglio 1995; 25 gennaio 1996; 14,19,25 agosto 1997; 18 giugno 1998; 22 luglio 1998; 13 settembre 1998; 3, 27 ottobre 1998; 24 febbraio 1999; 13 aprile 1999; 10 settembre 1999; 19 ottobre
 

venerdì 23 settembre 2011

Neutrini superano la velocità della luce In crisi la teoria della relatività di Einstein


Esperimento Cern-Istituto fisica nucleare. Pronti test verifica. Petronzio: potrebbe esistere una nuova costante dell'universo


ROMA - La conferma ufficiale è arrivata: la velocità della luce è stata superata. I neutrini sono più veloci della luce di circa 60 nanosecondi. Il risultato è stato ottenuto dall'esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso) nel quale un fascio di neutrini viene lanciato dal Cern verso i laboratori del Gran Sasso dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). Il risultato si deve alla collaborazione internazionale Opera che, con i rivelatori che si trovano nei laboratori del Gran Sasso, ha analizzato oltre 15.000 neutrini tra quelli che, prodotti dall'acceleratore del Cern Super Proton Synchrotron, percorrono i 730 chilometri che separano il Cern dal Gran Sasso.

I dati dimostrano che i neutrini impiegano 2,4 millisecondi per coprire la distanza, con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocità attesa. L'analisi dei dati raccolti negli ultimi tre anni dimostra che i neutrini battono di circa 20 parti per milione i 300.000 chilometri al secondo ai quali viaggia la luce. I dati, presentati da Dario Autiero, sono stati misurati e rimisurati più volte con l'aiuto di Gps e orologi atomici. Alla calibrazione ha contribuito perfino il terremoto de L'Aquila del 6 aprile 2009, che ha lasciato una linea spezzata, rompendo la continuità dei dati.

Il risultato è stato ottenuto con una serie di misure ad altissima precisione, realizzate in collaborazione con gli esperti di metrologia del Cern e di altre istituzioni. La distanza tra l'origine del fascio di neutrini e il rivelatore Opera è stata misurata con un'incertezza di 20 centimetri sui 730 chilometri del percorso e il tempo di volo dei neutrini è stato determinato con una precisione di meno di 10 nanosecondi, utilizzando strumenti molto sofisticati, come sistemi Gps progettati appositamente per l'esperimento e orologi atomici. «Abbiamo sincronizzato la misura dei tempi tra il Cern e il Gran Sasso con un'accuratezza al nanosecondo e abbiamo misurato la distanza tra i due siti con una precisione di 20 centimetri - ha detto Autiero - Nonostante le nostre misure abbiano una bassa incertezza sistematica e un'elevata accuratezza statistica e la fiducia riposta nei nostri risultati sia alta, siamo in attesa di confrontarli con quelli provenienti da altri esperimenti».

Il Cern stesso rileva in una nota che «considerando le straordinarie conseguenze di questi dati,
 si rendono necessarie misure indipendenti prima di poter respingere o accettare con certezza questo risultato. Per questo motivo la collaborazione Opera ha deciso di sottoporre i risultati a un esame più ampio nella comunità. Quando un esperimento si imbatte in un risultato apparentemente incredibile e non riesce a individuare un errore sistematico che abbia prodotto quella misura, la procedura standard è sottoporlo ad una più ampia indagine - ha detto il direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci - Se questa misura fosse confermata potrebbe cambiare la nostra visione della fisica, ma dobbiamo essere sicuri che non esistano altre, più banali, spiegazioni. Ciò richiederà misure indipendenti».

«Già pronti negli Stati Uniti e in Giappone i test che potranno confermare o meno i dati dell'esperimento - ha continuato Bertolucci - Ora c'è bisogno di altre verifiche da parte di esperimenti indipendenti, già pronti. La comunità scientifica apprezza che, dopo aver fatto un lavoro rigoroso e cercato di provare e riprovare, hanno deciso di fare un atto coraggioso, pubblicando i dati e sottoponendoli all'esame della comunità scientifica». Adesso cominciano mesi di lavoro intenso per sottoporre a verifica tutti i dati presentati oggi ed «entro un anno - ha detto ancora - dovremmo avere la conferma o la confutazione. Anche la stessa collaborazione Opera continuerà a lavorare sui dati, migliorandone l'analisi e scendendo a un livello di dettaglio ancora maggiore». Ma i motivi di soddisfazione non mancano: «Oggi è stata una buona giornata per spiegare alla gente come funziona la scienza. Non andiamo avanti per verità, non siamo una religione, ma procediamo per avanzamenti critici da sottoporre all'esame della comunità». Non si tratta, ha aggiunto, «di buttare Einstein giù dal piedistallo perchè per la scienza la visione del mondo diventa via via sempre più generale e comprensiva sulla base delle teorie precedenti. La scienza è un cammino che procede da una domanda a un'altra».

Negli Usa potrebbe essere l'esperimento Minos (Main Injector Neutrino Oscillation Search), che dal Fermilab statunitense spara neutrini verso la miniera Soudan Mine, nel Nord del Minnesota, a verificare i risultati osservati dall'esperimento Opera. Gli scienziati americani già qualche mese fa avevano visto segnali molto simili a ciò che ha osservato Opera ma, avendo tecnologie meno potenti, non hanno potuto confermare il loro risultato. Opera, infatti gode di 6 Sigma, cioè un grado di incertezza molto basso, Minos invece non è arrivato a 2 Sigma. Gli scienziati dell'eperimento Minos hanno per questo chiesto e ottenuto dal Dipartimento dell'energia americano (Doe) nuovi fondi per migliorare l'elettronica, ottenuti i quali hanno potuto installare tecnologie più sofisticate e stanno già raccogliendo nuovi dati. Attraverso i nuovi test, i fisici di Minos potrebbero quindi abbassare ancora il grado di incertezza delle loro osservazioni, raggiungere molti più Sigma, e approdare allo stesso risultato osservato al Gran Sasso.

Ereditato: completa sorpresa.
 «Questo risultato è una completa sorpresa - ha detto il responsabile del rivelatore Opera, il fisico napoletano Antonio Ereditato, 56 anni, dell'università di Berna, dove dal 2006 dirige l'Istituto di Fisica delle particelle dell'università - Dopo molti mesi di studi e di controlli incrociati non abbiamo trovato nessun effetto dovuto alla strumentazione in grado di spiegare il risultato della misura. Continueremo i nostri studi e attendiamo misure indipendenti per valutare pienamente la natura di queste osservazioni». Secondo Ereditato il potenziale impatto sulla scienza è troppo grande per trarre conclusioni immediate o tentare interpretazioni. «La mia prima reazione - ha detto - è che il neutrino ci sorprende ancora una volta con i suoi misteri».

Potrebbe esistere una nuova costante dell'universo: potrebbe essere questa una delle conseguenze dirompenti dei dati annunciati oggi. La percezione, ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) Roberto Petronzio, è che «si possa cominciare a ragionare su una nuova scala e che si entri in un territorio sconosciuto della fisica, nel quale si potrebbero incontrare, per esempio nuove dimensioni o addirittura una nuova costante fondamentale dell'universo».

Con la possibilità di superare la velocità della luce entrerebbe in crisi uno dei punti di riferimento della fisica contemporanea. Le costanti dell'universo hanno infatti un valore universale e indipendente, veri e propri capisaldi che modellano la visione dell'universo. «È possibile - ha rilevato Petronzio - che i nuovi dati sulla velocità della luce possano essere la spia dell'esistenza di una nuova costante. È stata infatti osservata una deviazione rispetto a una scala. Per esempio, la famosa particella di Dio, ossia il bosone di Higgs per il quale esiste la massa, dovrebbe essere rilevabile all'interno di una scala di energia e, se i dati raccolti dal Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra dovessero dimostrare che non si trovi lì si aprirebbe una nuova pagina per la fisica. Nel caso della velocità della luce, l'anomalia osservata e presentata oggi sarebbe ancora più importante rispetto alla scoperta o meno del bosone di Higgs in quanto riguarderebbe le proprietà generali dello spazio-tempo».

«La scoperta potrebbe avere conseguenze enormi, cambiando il nostro modo di vedere l'universo - continua Petronzio - Anche se i dati mettono per la prima volta in crisi la Teoria della relatività, Einstein non muore. I fenomeni osservati non riguardano certamente la vita di tutti i giorni. Bisogna considerare che la Teoria della Relatività di Einstein coinvolge effetti su larga scala, misurati sulle distanze cosmiche». Facendo delle ipotesi, una delle possibili conseguenze potrebbe essere che lo spazio-tempo non è continuo: questo è un effetto reale, ma che non si percepirebbe nell'esperienza diretta. «È come pensare a far scorrere la mano su una superficie liscia al tatto, ma che vista a livello atomico è un colabrodo. La mano però ha una dimensione tale da non percepire la realtà al livello degli atomi. Se i neutrini sono più veloci della luce non vuol dire che non c'è più una velocità limite».

Accade qualcosa di simile a quanto è avvenuto in passato con la meccanica di Newton e Galileo: «Sono ancora valide, ma non alla luce della meccanica quantistica». Tuttavia, proprio a causa di questa portata rivoluzionaria e dirompente, c'è da aspettarsi che questa scoperta all'inizio avrà una vita tutt'altro che facile. «Adesso ci sarà un'ondata di scetticismo, come è sempre accaduto per tutte le grandi scoperte. Basti pensare - aggiunge - che la teoria sull'effetto fotoelettrico che portò Einstein ad avere il Nobel, all'inizio era stata bollata come bizzarra. Non c'è però dubbio che, se la teoria sarà confermata, lavoreremo su questo per anni perché ha una portata fondamentale».

Per il filosofo Giulio Giorello, dell'università di Milano, «è ancora presto per dire che si è superato Einstein allo stesso modo in cui lui superò le teorie di Newton. Prima, per esempio, bisognerà trovare una teoria che spieghi quello che si è osservato». Di certo, ha aggiunto, il superamento della velocità della luce «rappresenta una violazione della relatività ristretta pubblicata da Einstein nel 1905, e ciò vuol dire che dobbiamo rivedere alcune idee fondamentali», serve insomma «un ripensamento profondo».

Inaugurata nel 2006 per studiare il fenomeno dell'oscillazione (che porta i neutrini a trasformarsi da un tipo a un altro fra quelli che appartengono alle tre famiglie note), la collaborazione Opera è condotta da un gruppo di ricerca che comprende circa 160 ricercatori di 11 Paesi (Belgio, Croazia, Francia, Germania, Israele, Italia, Giappone, Corea, Russia, Svizzera e Turchia).
Venerdì 23 Settembre 2011 - 09:23    Ultimo aggiornamento: 20:20

martedì 20 settembre 2011

Pioggia elettrizzante


Che durante un temporale la natura scatenasse la sua forza ce n’eravamo accorti tutti, qualcuno però ha pensato bene di non lasciarla disperdere questa potenza e incanalarla per poterla utilizzate.
Il sistema che sarebbe in grado di fare ciò è nato in Inghilterra, e dovrebbe riuscire a produrre energia sfruttando la pioggia.
Non è solare termico, non è solare fotovoltaico e non è eolico, però il sistema, oltre che con la pioggia, funziona anche con il sole e il vento, anche sfruttando le 3 fonti in contemporanea. Com’è possibile? Sfruttando ciò che tutte e 3 queste fonti producono: moto!
Che sia vento, che sia pioggia o che sia anche sole, in misura diverse tutti questi elementi fanno muovere i corpi; in questo particolare caso il corpo mosso è un nastro flessibile costruito con materiali piezoelettrici, capaci cioè di convertire l’energia meccanica di una sollecitazione in energia elettrica. Il piezoelettrico ceramico è rivestito di fluoruro di polivinilidene (PVDE), un materiale polimerico, che fa da pellicola fotovoltaica. Ogni volta che il nastro viene mosso genera così elettricità.
Il sistema pare sia già in uso, in particolare per applicazioni di piccole dimensioni (come i cellulari) ma gli studi (studio su Smart Materials and Structures) dicono che un nastro di 10 centimetri potrebbe generare fino a 2W di energia in condizione di pieno sole lascia intravvedere possibili investimenti per generatori anche di larga scala.
Questo  sistema, oltre ad avere il pregio di sfruttare una fonte di energia insolita, e talvolta abbondante, ha il vantaggio di funzionare in diverse condizioni meteorologiche quindi: il cambio del tempo dunque non è una preoccupazione e il sistema riesce a produrre energia sfruttando la condizione del momento.

Pioggia elettrizzante

Cicciolina in pensione come ex parlamentare: tremila euro al mese


Non si sente una privilegiata: «Ho lavorato duro, il mio non è stato il bunga bunga di un giorno, ma una campagna elettorale intelligente e faticosa»

Ilona Staller, Cicciolina,  in Parlamento saluta Giulio Andreotti
Ilona Staller, Cicciolina, in Parlamento saluta Giulio Andreotti
ROMA - Cicciolina va in pensione. Dopo 5 anni di onorata carriera parlamentare (1987-1992) e una sola legislatura, l'ex onorevole Ilona Staller, che compie 60 anni il 26 novembre, dal mese successivo percepirà il vitalizio previsto dalla legge. Circa 3 mila euro lordi. «Pensi che me l'ero persino dimenticato. Ma non mi vergogno, non ho derubato nessuno, quei soldi me li sono meritati».
Non che sia l'unica. Analogo assegno lo prendono già altri parlamentari «lampo» come Gino Paoli, Pasquale Squitieri, incassa persino Toni Negri. «Mi mancavano due mesi di contributi, ai tempi pagai quasi 2 milioni di lire e adesso questo beneficio mi spetta. So che risulta impopolare, ma allora gli italiani dovrebbero cambiare la legge, mica l'ho fatta io. Sarei disposta a versare tutto in beneficenza, ma solo se lo faranno anche gli altri».
Non si sente una privilegiata: «Ho lavorato duro, il mio non è stato il bunga bunga di un giorno, ma un ragionamento, una campagna elettorale intelligente. E faticosa. Giravamo per le piazze io, Moana e Ramba, ho perso molti chili per la fatica. E alla fine ho preso 20 mila preferenze, seconda solo a Pannella. Gli italiani mi hanno voluta». Non fu assenteista, giura: «Partivo ogni mattina dalla Cassia con la mia Peugeot 205, mica avevo l'autista, un'ora e mezzo di traffico, spesso rientravo a mezzanotte». Quanto all'invidiato stipendio «il 60 per cento lo davo al partito, mi restavano circa 3 milioni di lire. La metà li passavo ad un avvocato che scriveva per me le proposte di legge. Ne ho fatte una ventina». Resta la traccia sul sito della Camera: affettività dei detenuti, parchi dell'amore, insegnamento del sesso nelle scuole, tasse ecologiche sulle auto, no alle pellicce. «Quando feci un discorso contro la violenza sulle donne mi applaudì pure Nilde Iotti». L'altra Cicciolina però non si ritira: il 23 è al Jolly & Pupe, sexy bar di Chieti. «Canto. A seno nudo, me lo posso permettere».
Giovanna Cavalli
Corriere della Sera

Ferrara, si contenga: una balla alla volta


Carta canta - l'Espresso, 8 aprile 2011

Del mesto ritorno in tv di Giuliano Ferrara con “Qui Radio Londra” s’è parlato finora per i compensi (3 mila euro a puntata) inversamente proporzionali agli ascolti (10 punti sotto il già smunto Tg1). Ma non per i contenuti. Che, oltre a coincidere mirabilmente con gli interessi di Silvio Berlusconi, costituiscono una mirabile collezione di balle. Non c’è puntata della triste e trista rubrica che non contenga due o tre frottole di dimensioni direttamente proporzionali a quelle del conduttore. Piccola Top Five antologica delle prime tre settimane di servizietto pubblico.

1) “Spregevoli pm vogliono trasformare in bordello le cene private di Arcore e in prostitute Ruby e altre ragazze”. Falso. Ai pm non è mai venuto in mente di ipotizzare un giro di squillo ad Arcore (non a cena, ma dopo cena), finchè non l’hanno sentito raccontare dalle stesse protagoniste. Nicole Minetti al telefono con un’amica: “Ti volevo briffare... Ci sono varie tipologie di persone. C’è la zoccola, c’è la sudamericana che non parla italiano, c’è quella un po’ seria, c’è la via di mezzo tipo Barbara e poi ci sono io che faccio quel che faccio”. Allegri conversari fra Papi-girls: “Che cazzo di troie che siete… Io sono un puttanone di strada… Sono puttana dentro, non c'è niente da fare,mi viene da dentro, non ce la faccio…Anch’io sono zoccola forse un po' di più”. Dalla rubrica telefonica di Michelle, che ospitava Ruby in casa: “Ruby-troia” (segue numero di cellulare).

2) ”Guardate queste foto: è Berlusconi con delle ragazze in braccio che si diverte nella sua casa al mare. Bene, queste foto non sono rubate: sono state scattate da fotografi autorizzati e poi date ai grandi giornali popolari. Berlusconi è fatto così. Falso: quelle foto le scattò Antonello Zappadu, subito denunciato da Berlusconi tramite Ghedini al Garante (che ne ha vietato la ripubblicazione) e alla magistratura insieme al direttore di “Oggi”, Pino Belleri, da tre anni imputato per ricettazione e indebita intromissione nella privacy del premier.

3) “D’Alema ha detto che l’Italia necessita di altri 30 milioni di immigrati. Non gli sembra di esagerare?”.Infatti D’Alema, come risulta dal video su Youdem e dalle agenzie di stampa, citava le statistiche europee secondo cui non l’Italia, ma “l’Europa nei prossimi 15 anni, per mantenere l’attuale rapporto popolazione attiva-pensionati, avrà bisogno di 30 milioni di immigrati”.

4) ”La legge che cancella il processo Mills (prescrizione breve, ndr) si deve fare perché la maggioranza eletta dal popolo non vuol essere spodestata da quel processo”. Il processo Mills parte nel 2005, tre anni prima del terzo governo Berlusconi (2008). Se la maggioranza eletta dal popolo non voleva subirne le conseguenze, non aveva che da mandare a Palazzo Chigi un altro suo esponente, possibilmente non imputato. In ogni caso un’eventuale condanna di primo grado non comporterebbe le dimissioni del premier né lo priverebbe della maggioranza. E, com’è noto, la prescrizione scatterà prima della sentenza definitiva, mentre gli altri processi si chiuderanno in Cassazione ben oltre la fine della legislatura (2013).

5) “La nuova legge sulla responsabilità civile dei magistrati (che stravolge la 117/88 per consentire di denunciarli direttamente in caso di errore, senza più la mediazione dello Stato, ndr) ce la impone una sentenza della Corte di Giustizia europea”. Falso: come ricorda Giancarlo De Cataldo, “gli organismi consultivi del Consiglio d’Europa, a partire dalla Carta di Strasburgo del ‘98, raccomandano a tutti gli Stati membri di evitare la citazione diretta in giudizio del magistrato”. E la sentenza europea di cui straparla Ferrara “tratta della responsabilità per violazione del diritto comunitario non del singolo, ma dello Stato”. Chi lo dice? Lo stesso governo Berlusconi, rispondendo in Parlamento a un’interrogazione il 20 novembre 2008: ‘La legge 117/88 non è in contrasto con la decisione della Corte di Giustizia”.

Qualcuno sui blog si appella all’Ordine dei giornalisti e invoca il Codice Etico della Rai (“informazione obiettiva, imparziale, corretta e leale). Ma basterebbe molto meno. Tipo chiedere a Ferrara di contenersi un po’. Una balla a puntata, non di più.

Marco Travaglio

lunedì 19 settembre 2011

Robin Hood non vive più in Uk

La proposta dei Tory: ridurre le tasse ai ricchi per rilanciare l'economia.



da Londra
I conservatori hanno proposto di abolire una tassa decisa dal governo laburista di Gordon Brown che obbliga 300 mila ricchi britannici a pagare un'imposta pari al 50% sui propri guadagni annuali. Un'ipotesi che non piace affatto ai liberal-democratici che promettono battaglia ai colleghi della coalizione di governo sul taglio della cosiddetta 50 pence tax rate. Il segretario del partito Lib-dem e vice primo ministro Nick Clegg ha ribadito di trovare «moralmente ed economicamente ingiusta» la possibilità di tagliare le tasse soltanto a chi guadagna più di 150 mila sterline (172 mila euro) all'anno senza affrontare il tema dei cittadini che «fanno fatica ad arrivare alla fine del mese».
E le divergenze esistenti fra tory e liberal-democratici su questo tema potrebbero portare alla rottura dell'attuale matrimonio politico entro il 2015, come ha minacciato il presidente dei Lib-dem, Tim Farron. La richiesta dei liberali al partito del premier David Cameron è quella di abbandonare ogni proposito di tagliare le imposte ai benestanti, oppure di accompagnare l'abolizione della 50 pence tax rate a una riduzione delle tasse anche per le categorie meno abbienti.

Quando sentiremo certe proposte in Italia?


Più tasse per i ricchi, Obama ci riprova


Washington, 19-09-2011
Alle 16.30 ora italiana, Obama, al giardino delle rose della Casa Bianca avanzera' la proposta di raccogliere circa 1,5 miliardi di dollari soprattutto attraverso l'aumento delle tasse agli americani che guadagnano oltre un milione di dollari l'anno e il taglio delle scappattoie fiscali per le grandi aziende.
I repubblicani si apprestano ad una nuova battaglia e parlano di proposte che rischiano di innescare una "lotta di classe". "Il presidente - fa sapere un alto funzionario dell'amministrazione Obama che preferisce rimanere anonimo - chiarira' che non appoggera' nessun piano che chiede tutto a certi americani e niente ad altri". "Mettera' il veto - aggiunge - a qualsiasi provvedimento che prendera' anche un solo cent dai benefici del Medicare senza chiedere niente agli americani piu' ricchi e alle grandi aziende".
Obama non intende innalzare i 65 anni di eta' per l'accesso ai benefici del Medicare. Le proposte di Obama includono quelle tra 1,2 e 1,5 miliardi di dollari
avanzate dal supercomitato bipartisan. Nei tagli alle spese sono inclusi i risparmi per circa 800 milioni di dollari previsti dal ritiro dalle guerre in Iraq e Afgghanistan e 250 miliardi di dollari gia' programmati di spese del Medicare.

Il simbolismo della spazzatura


Pulite la memoria di Peppino Impastato!
Il 9 maggio 1978  Peppino Impastato viene ucciso in un casolare in contrada Feudo a Cinisi. Oggi quel casolare (luogo di memoria e di passaggio per tanti attivisti antimafia di tutta Italia) è diventato una discarica.

Il fratello di Peppino, Giovanni, parla senza mezzi termini: “E’ davvero uno scandalo che il casolare dove fu ucciso Peppino sia ormai trasformato in una discarica. Provo rabbia ogni volta che torno in quei luoghi di contrada Feudo, a Cinisi, mi sembra un’offesa ripetuta a mio fratello. Ma adesso so che la mia rabbia è condivisa da decine, centinaia, migliaia di persone, che da stamattina continuano a manifestarmi la loro solidarietà. Adesso, so che un’unica voce sta dicendo con forza: ‘Salviamo la memoria di Peppino, salviamo quel luogo dove un gruppo di assassini ha tentato di mettere fine alla speranza di questa nostra terra’. Sono sicuro che Peppino non si sarà rassegnato, neanche nel momento in cui l’aggredivano. Non ci rassegniamo noi alla mafia e all’indifferenza delle istituzioni”.

Un Paese civile non può lasciare marcire i luoghi della memoria dei propri uomini lasciati soli già una volta; per questo abbiamo preparato una sottoscrizione per inviare una mail (tecnicamente: mailbombing) al sindaco di Cinisi ed esprimere il nostro sdegno. Cinisi non è lontana da nessun posto del mondo. E le idee di Peppino Impastato sono le idee di tante Cinisi nel mondo. Firmando facciamo sentire la nostra voce. Bussiamo alla porta di Cinisi per chiedere il rispetto per un luogo di memoria. Nostra.

Le Domande "Impertinenti" di Repubblica a Berlusconi


LO SCANDALO

Il Cavaliere risponda
 

1) Perché ha tanta intimità con delinquenti e trafficanti?

2) Perché si nasconde dietro schede telefoniche peruviane, come qualsiasi malfattore?

3) Perché ripara i suoi atti di beneficenza, se sono tali, dietro accordi segreti e misteriosi?

4) Perché invita Lavitola a non tornare in Italia?

5) Perché quel linguaggio da malavita per mascherare i pagamenti fatti dalla sua segretaria?

6) Perché usa lo Stato per tacitare i ricattatori, presentando Bertolaso a Tarantini e intervenendo sulla Finanza su ordine di Lavitola?

7) Perché usa la Rai e i suoi dirigenti per ottenere favori da giovani donne in cambio di promesse di carriera nello spettacolo?

8) Perché paga chi minaccia di metterla "con le spalle al muro" invece di denunciarlo?

9) Perché ha paura di essere interrogato dai magistrati di Napoli?

10) Perché col Paese in crisi passa più tempo a parlare con Lavitola e Ghedini che con Trichet e Barroso?